Kme, gli sgravi per l’energia nel 2018

Il problema delle tariffe elettriche per aziende energivore come Kme, o come le cartiere di Lucca, è decisivo. Per questo Claudio Pinassi, amministratore delegato del gruppo toscano, leader in Europa nei semilavorati e nei prodotti speciali in rame, oggi nel corso del tradizionale incontro trimestrale con i sindacati e le istituzioni per fare il punto sul rilancio dello stabilimento di Fornaci di Barga, dove lavorano oltre 600 persone, si è detto soddisfatto dell’iniziativa del Governo (che adesso deve avere l’approvazione del Senato), anche se le imprese si aspettavano che il provvedimento scattasse già da quest’anno.

Dal 2018, comunque, Pinassi ha confermato che l’azienda potrà contare su costi energetici analoghi a quelli dei concorrenti internazionali e dunque tornerà a essere competitiva anche su questo fronte. L’amministratore delegato ha inoltre fatto il punto sull’andamento del gruppo a fine giugno, sottolineando come i dati (che saranno resi noti a settembre) siano migliori delle attese, sia in termini di tonnellate prodotte e vendute, sia per quanto riguarda l’Ebitda e il cash flow. L’obiettivo del ritorno al pareggio di bilancio nel 2018, insomma, appare a portata di mano.

Per Pinassi, comunque, il primo passo per rafforzare il core business dell’azienda resta l’autonomia energetica. Diversi i progetti all’esame: dall’impianto idroelettrico allo sfruttamento della geotermia, alla termovalorizzazione dei residui di fabbricazione di altre aziende del territorio (il “pulper” delle cartiere). L’amministratore delegato ha ribadito che qualsiasi soluzione dovrà comunque avere emissioni minori o al massimo uguali a quelle dell’attuale configurazione dello stabilimento.

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