Inceneritore, indagine choc del Cnr: “In quella zona eccessi di mortalità”

di Carlo Venturini

Vivere nella zona dell’inceneritore di Ospedaletto comporta seri rischi per la salute con ospedalizzazioni e decessi. Lo rivela l’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr

PISA. Non vi è più alcun dubbio: vivere nella zona dell’inceneritore di Ospedaletto comporta seri rischi per la salute con ospedalizzazioni e decessi. Lo rivela l’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, un’indagine molto attesa (da quasi due anni) e che denuncia come «gli eccessi di mortalità e ricoveri per alcuni tumori del sistema linfo ed emopoietico necessitano di un ulteriore approfondimento». I tumori trachea-bronchi-polmone emersi in associazione con l’inceneritore non sono trascurabili nonostante si tratti di patologie multifattoriale. Ed anche per questi decessi (per entrambi i sessi) è necessario un ulteriore approfondimento. L’indagine eepidemiologica non è un verdetto sull’opportunità o meno di procedere con la nuova centrale a biomassa di cippato nonostante molte forze politiche ed i cittadini di Ospedaletto abbiano già manifestato il loro ostracismo.

Dai Riformisti ad alcuni consiglieri di Art. 1-Mdp si è sostenuto che la zona di Ospedaletto era già gravata da fonti inquinanti atmosferiche derivanti da impianti industriali come la Teseco, la Allco e dall’inceneritore. L’indagine epidemiologicha che riguarda l’intera area pisana dichiara che «tra le tre fonti di emissione considerata come quella dell’inceneritore, l’insieme delle industrie e il traffico veicolare, i segnali più numerosi di rischio sono emersi a carico dell’inceneritore mentre sporadici sono stati per l’inquinamento da traffico veicolare».

Entrando nel dettaglio dell’indagine si legge che per l’esposizione ad inceneritore emergono eccessi statisticamente significativi per quanto attiene ad esempio la mortalità tra gli uomini (+9%), le malattie respiratorie acute tra le donne (+152%), il tumore del sistema linfo emopoietico tra gli uomini (+79%). In relazione all’esposizione all’inceneritore sono stati osservati eccessi per tutte le cause, le malattie del sistema circolatorio. Notizie rassicuranti invece dal fronte dei bambini nati prematuri e sotto peso: in entrambi i casi l’indagine esclude l’associazione con l’essere state le madri esposte non solo all’inceneritore ma anche agli altri impianti industriali. Sempre un segnale positivo lo si individua nella mancata correlazione tra alcune malformazioni congenite e l’esposizione sia all’inceneritore che agli impianti industriali.

L’indagine però, richiama un precedente studio fatto nel 2002, sempre da fisiologia clinica del Cnr in cui si evidenziavano eccessi di ricoveri per leucemie tra le donne e per linfoma non-Hodgkin e tumori del sistema nervoso centrale tra gli uomini. L’indagine non è di per sé esaustiva ossia necessita come la stessa ricerca evidenzia, di ulteriori approfondimenti, inoltre gli estensori di questa analisi stimolano l’azienda Usl Toscana Nord Ovest e l’Arpat ad un incontroconfronto produttivo.

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