Baccelli (LeU): “Pirogassificatore, amministrazione evasiva. Fondamentale la partecipazione democratica”

Lunedì, 19 febbraio 2018, 11:09

di Andrea Cosimini

Incalzato dalla domanda di un cittadino presente all’incontro di ieri al bar Aurora a Castelnuovo, Luca Baccelli (“Liberi e Uguali”), candidato al Senato per il collegio uninominale lucchese, ha fatto chiarezza sulla posizione del gruppo in merito alla spinosa questione del “pirogassificatore” alla Kme di Fornaci di Barga.

Baccelli ha ricordato innanzitutto i contenuti del dibattito, distinguendo bene il problema del rilancio aziendale di Kme dalla questione degli scarti di pulper del polo cartario, ed ha ribadito la sensibilità del suo gruppo alle questioni legate sia all’ambiente che al lavoro.

“Ambiente e lavoro – ha esordito Baccelli – per noi stanno totalmente insieme. Tutto questo però va declinato e visto a livello locale. Noi abbiamo una situazione, quella del polo cartario, che, pur lavorando molto sul riciclaggio e sugli scarti, produce 140 mila tonnellate annue di pulper di cartiera che vanno a finire nelle discariche fuori. Questo è un problema che bisogna avere ben presente e sul quale, al momento, sono state avanzate, sostanzialmente, due proposte: quella di riutilizzare il materiale plastico per pancali e pallet e quella, avanzata da Kme, di attivare un ulteriore forno elettrico per le lavorazioni metallurgiche e, a fronte di un grosso problema energetico che loro hanno, non bruciare gli scarti, ma alzare la temperatura e bruciare il gas per ottenere energia elettrica”.

“A fronte di questo – ha proseguito il candidato – la popolazione della Mediavalle, e in particolare dell’area di Fornaci (ma non solo), si è dichiarata fortemente preoccupata. D’altra parte però, come ben sapete, Kme, che è una delle realtà industriali più importanti della provincia di Lucca, è in una condizione, non di crisi completa, ma critica per 95 lavoratori”.

“Io – ha incalzato – ho partecipato all’assemblea della Libellula a Fornaci. Devo dire che non tutto quello che ho visto mi è piaciuto. In particolare tre questioni non mi sono piaciute particolarmente: una certa sottovalutazione delle istanze di qualche lavoratore circa il rischio occupazionale; una adesione immediata e atipica del comitato al progetto di Selene; e un atteggiamento abbastanza cauto ed evasivo da parte dell’amministrazione locale del Pd”.

Baccelli, dopo aver inquadrato il problema, è quindi passato concretamente alle proposte facendo chiarezza sulla posizione della lista Liberi e Uguali ed annunciando quale sarà l’atteggiamento del gruppo di fronte a questa questione nei mesi avvenire.

“Cosa diciamo noi di Liberi e Uguali di fronte a tutto questo? – ha affermato Baccelli – Intanto che bisogna prima di tutto conoscere il progetto di Kme. Partendo, ovviamente, dal principio che non è con la salute dei cittadini e dei lavoratori stessi che si produce nuova occupazione e partendo da una volontà di affrontare la complessità degli elementi conoscendo i progetti reali. Non ci basta la garanzia di Kme di non superare le emissioni ai limiti di legge o di non superare quelli che sono stati autorizzati finora per la vecchia lavorazione. E siamo oltretutto consapevoli che in quella zona c’è una situazione climatica particolare”.

“Quello che però noi, con altrettanta attenzione, vogliamo porre al centro – ha detto il candidato LeU – è che dobbiamo farci carico, se parliamo di economia circolare, della questione degli scarti di cartiera. Il distretto cartario ce lo vogliamo tenere, è importante che ci sia, ma naturalmente bisogna sempre di più ridurre il suo impatto ambientale. Vogliamo farci carico della salute della popolazione e dei lavoratori, ma anche delle condizioni di lavoro e delle possibilità occupazionali. Quello che, francamente, rifiutiamo è una semplificazione, o ideologica o unilaterale, che parte essenzialmente dall’interesse immediato, che si presenta come interesse collettivo, ma che non sempre è così trasparente”.

“Ho dato una soluzione a questo problema? – ha concluso Baccelli – Evidentemente no. Perché siamo ancora in una fase intermedia ed interlocutoria in cui per noi è fondamentale la partecipazione della popolazione e dei lavoratori. Questa deve essere, infatti, una questione da risolvere in modo democratico”.

Potrebbero interessarti anche...