Carta, minori sprechi con l’economia circolare

di Girolamo Marchi

La Cina vieta l’importazione di scarti dall’Europa e dagli altri Paesi del mondo che non rispettano parametri qualitativi molto restrittivi e calano i prezzi delle carte da riciclare da raccolta differenziata, fino a dimezzarsi (con conseguente rallentamento dell’export) come scrive Francesco Sicilia, direttore di Unirima sul Sole 24 Ore di sabato 24 febbraio.

Solo fino a poco tempo fa la Cina, grande importatore di materie prime inclusi gli scarti, ha invece pagato dei prezzi altissimi. Come conseguenza di ciò ci sono state difficoltà di approvvigionamento di carta da riciclare per le industrie cartarie europee, incluse quelle italiane. Prezzi altissimi che hanno determinato costi che i produttori europei e italiani non sono riusciti a recuperare con i clienti se non molto lentamente e con difficoltà (e mai del tutto). È il mercato potremmo concludere. D’altro canto in questo momento i prezzi della cellulosa vergine oltrepassano i 1.100 euro a tonnellata e di questa realtà i clienti dell’industria italiana fanno fatica a rendersene conto.

Il mercato non è però definito una volta per tutte e cambia continuamente come conseguenza delle azioni dei “giocatori”. Infatti, partendo dal dato dell’export italiano di carta da riciclare di 1,9 milioni di tonnellate, molte aziende cartarie che riciclano hanno investito per ampliare la capacità di riciclo in Italia: in questo modo il sistema Italia esporterà meno carta da riciclare ed importerà meno carta riciclata come prodotto finito. Daremo così piena attuazione ai principi dell’Economia Circolare creando più valore sul territorio nel rispetto della prossimità. Inoltre, il sistema Italia sarà più equilibrato e meno condizionato dall’export. Peccato che i diversi investimenti in corso, siano spesso impastoiati in storie di straordinaria burocrazia e di comitati che ormai si oppongono a tutto, anche all’Economia Circolare che va a chiudere il ciclo del rifiuto che ognuno di noi, quotidianamente, deposita nella raccolta differenziata. Potrei citare molti casi: ricordo solo quello della riconversione della cartiera a Mantova ancora soggetta ad uno stillicidio di ricorsi e denunce inenarrabile.

Come Assocarta facciamo parte di Confindustria che, nelle Assise di Verona, ha presentato le sue proposte per l’Italia nell’ottica della politica dei fattori portata avanti dal presidente Boccia che deve andare a vantaggio di tutto il Paese. Tra le proposte presentate c’è proprio quella di «completare la transizione verso un’economia circolare, rafforzando il parco impiantistico nazionale» (pag. 20). Il settore cartario lo sta facendo con nuove capacità di riciclo che devono essere “liberate” dalla burocrazia soffocante. Questo per quanto attiene l’industria. C’è, poi, la parte che attiene alla sfera pubblica: ed è quella degli impianti di recupero dei rifiuti. Non sono, infatti, sufficienti gli impianti per recuperare gli scarti di riciclo e ciò rischia di bloccare il riciclo in Italia, quello fatto degli impianti già in funzione e quello futuro, in corso di realizzazione.

Il settore della carta in Italia ricicla dieci tonnellate al minuto (e lo sta continuando a fare), scandendo in questo modo che il riciclo dipende dalle cartiere che hanno siti in Italia e non dalla Cina. L’industria cartaria guarda alla qualità con la recente installazione di ulteriori dieci punti di monitoraggio automatico delle caratteristiche merceologiche della carta da riciclare (c.d. fiber tester)

Le ulteriori capacità in corso di realizzazione ridurranno molto l’export di carta da riciclare, rendendo il sistema italiano più stabile e più in linea con i principi dell’Economia Circolare, meno condizionabile dall’export. A questo obiettivo come Paese, imprese ed amministrazioni coinvolte nel rilascio delle autorizzazioni dobbiamo guardare: il “buon andamento” dell’amministrazione (di cui all’art. 97 della Costituzione) non può prescindere dall’attuare l’agenda dell’Economia Circolare.

Essa produrrà vantaggi per il Paese, per i recuperatori che raccolgono e selezionano carta da riciclare e per le cartiere che riciclano.

*Presidente Assocarta

 

 

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