Pirogassificatore, la Libellula mette spalle al muro la politica

venerdì, 27 aprile 2018, 01:15

di andrea cosimini

Pirogassificatore, sì o no? Questa, in sostanza, la domanda che il movimento per l’ambiente “La Libellula” ha voluto porre di nuovo alla politica in occasione dell’assemblea pubblica organizzata presso la sala parrocchiale di Ghivizzano. Una domanda semplice e diretta alla quale, però, solo pochi politici hanno saputo dare una risposta secca. Tra questi il sindaco di Vagli Sotto Mario Puglia e il consigliere di minoranza del comune di Barga (colui che, prima di tutti, sollevò l’ipotesi di un pirogassificatore alla Kme) Luca Mastronaldi che hanno ribadito, nuovamente, la propria assoluta contrarietà a qualsiasi progetto di inceneritore a Fornaci di Barga. Per il resto è prevalsa una linea di generale cautela, data comunque l’assenza di un progetto concreto su cui discutere, che ha fatto però storcere il naso a molti cittadini e attivisti presenti.

Critiche soprattutto al Movimento Cinque Stelle, per l’approvazione della mozione del Pd in consiglio regionale, considerata quasi una “contraddizione” dalla Libellula visto che lo stesso M5S aveva, inizialmente, presentato una propria mozione contraria al progetto di un pirogassificatore alla Kme (mozione, ricordiamo, bocciata ma non ritirata dai grillini). E critiche soprattutto al Pd, in quanto autore della mozione approvata, per non aver detto “no” a prescindere all’inceneritore ed aver lasciato aperta la strada al dialogo.

La sala non strapiena (circa 100 persone) ha contato comunque una numerosa presenza di cittadini e soprattutto di politici. Presenti, tra gli altri, l’assessore regionale Marco Remaschi, il consigliere regionale Gabriele Bianchi, i consiglieri provinciali Stefano Baccelli, Stefano Reali, Simone Simonini e Pietro Frati, e i sindaci Marco Bonini, Valerio Amadei e Mario Puglia (oltre al già citato consigliere di opposizione Luca Mastronaldi). Pesante assenza, invece, quella della consigliera regionale barghigiana Ilaria Giovannetti, invitata pubblicamente dal movimento a partecipare in quanto prima firmataria della mozione approvata in regione, ma ancora una volta assente come alla riunione del 22 gennaio.

La serata si è aperta con quattro interventi di altrettanti membri del movimento “La Libellula”. Quattro contributi interessanti che hanno aiutato il pubblico ad inquadrare la battaglia portata avanti dal movimento contro l’ipotesi di realizzare un pirogassificatore alla Kme di Fornaci ed a capire quali possibili azioni intraprendere per tutelare la salute dei cittadini della Valle del Serchio.

Il primo a prendere la parola è stato Francesco Bertoncini che ha chiarito i punti deboli, a suo avviso, della mozione presentata dal Pd in consiglio regionale ed ha elencato i dubbi riguardanti le motivazioni addotte dall’azienda Kme per prendere in considerazione l’ipotesi di realizzare un pirogassificatore. Quindi Paolo Fusco ha citato lo studio (purtroppo aggiornato con i dati del 2006) del professor Biggeri sulle malattie legate alle emissioni inquinanti in Valle del Serchio, sottolineando come la battaglia del movimento sia per la tutela della salute di tutti e non necessariamente “contro” qualcuno. Poi è stata la volta di Salvatore De Luca che ha mostrato a tutti un’alternativa alle costosissime centraline Arpat, ovvero delle semplici centraline “low-cost”, che però potrebbero misurare costantemente la qualità dell’aria nella nostra valle con lo stesso grado di affidabilità. Infine Francesca Guidi ha parlato degli strumenti burocratici a disposizione degli enti per scongiurare un progetto come il pirogassificatore, dal piano strutturale intercomunale al regolamento urbanistico, fatte salve le competenze specifiche regionali.

Dopo il cappello iniziale del movimento, la palla è passata alla politica. Il primo ad intervenire è stato il consigliere regionale del M5S Gabriele Bianchi che, chiamato in causa per il presunto “volta-faccia”, ha voluto chiarire una volta per tutte le motivazioni che hanno portato il suo movimento all’approvazione della mozione del Pd.

“La mozione che abbiamo firmato io e Giacomo Giannarelli – ha chiarito – diceva “no” al pirogassificatore a prescindere. Purtroppo è stata bocciata. Noi però non l’abbiamo ritirata. Restiamo contrari al progetto pirogassificatore. Abbiamo però sottoscritto una seconda mozione, presentata dal Pd, perché inseriva anche il problema occupazionale dell’azienda. Lo abbiamo fatto per senso di responsabilità. La mozione del Pd infatti non dice “sì” al pirogassificatore. Riteniamo però che la politica debba risolvere assieme il problema dei posti di lavoro perché non si può mettere sul piatto i ricatti occupazionali”.

Una giustificazione che però non ha trovato molto consenso tra gli attivisti del movimento “La Libellula”, i quali hanno manifestato apertamente la propria delusione per aver creduto inizialmente nella mozione contraria del M5S salvo poi ricredersi dopo l’approvazione della seconda mozione a firma Pd.

Il secondo a intervenire è stato invece il consigliere regionale Stefano Baccelli, secondo firmatario (dopo la già citata consigliera Giovannetti) della mozione “incriminata”, che ha invece difeso le ragioni della sua firma.

“La mozione è un atto di indirizzo alla giunta rispetto a un progetto che non c’è – ha detto Baccelli -. Attualmente c’è infatti solo un’ipotesi, un’idea progettuale. Per questo abbiamo pensato di mettere dei paletti alla regione e di chiedere massima trasparenza, rigore e condivisione. Prima di prendere una posizione, infatti, voglio vedere uno straccio di progetto. Nella mozione ricordiamo infine l’aspetto occupazione, non in termini di ricatto, ma come valore”.

Anche in questo caso la risposta del secondo firmatario della mozione non è stata bene accolta dal movimento “La Libellula” che invece si aspettava una secca presa di posizione, a prescindere, rispetto al progetto ipotizzato da Kme.

Ultima carrellata di interventi che ha visto protagonisti invece i primi cittadini di Vagli Sotto e Barga, ovvero Mario Puglia e Marco Bonini, più un ultimo intervento di chiusura da parte del consigliere Luca Mastronaldi.

Il primo cittadino vaglino ha, in sostanza, ribadito il suo “No” secco a qualsiasi ipotesi di inceneritore a Fornaci di Barga, ma ha anche approfittato per attaccare il Movimento 5 Stelle per essersi omologato agli altri partiti e l’amministrazione comunale di Barga per non aver preso ancora una posizione netta riguardo al progetto.

“Stimo Bonini – ha incalzato Puglia -, ma la sua amministrazione è imbalsamata. Il sindaco di Barga dovrebbe prendere sulla questione una posizione senza sé e senza ma. Al Movimento 5 Stelle, invece, rinfaccio di essersi omologato agli altri partiti. Vedete. Da Vagli a Barga sono 14 chilometri in linea d’aria. La questione ci riguarda quindi da vicino. Stasera porto l’adesione al movimento da parte di altri comitati che sono nati in Garfagnana”.

Pronta la risposta del primo cittadini di Barga, Marco Bonini, che ha difeso l’operato della sua amministrazione in ambito ambientale, pur non prendendo posizione sul pirogassificatore, ed ha invitato tutti gli attivisti del movimento ad aprirsi maggiormente al dialogo.

“Mi dissocio – ha detto Bonini – da chi partecipa, organizza, invita gli amministratori a parlare e poi è contrario a prescindere. Barga comune imbalsamato? Non in ambito ambientale. Teniamo conto che stiamo parlando ancora di ipotesi. Quando sarà il momento, ovvero quando saremo a conoscenza dei fatti, diremo come la pensiamo. Certo, siamo anche preoccupati per le famiglie dei lavoratori Kme e dell’indotto. Dobbiamo trovare una soluzione che non danneggi la salute della cittadinanza. Perché ripeto: per 600 posti di lavoro non scambiero mai la salute dei cittadini”.

Infine è intervenuto il consigliere comunale Luca Mastronaldi, da sempre contrario ad ogni ipotesi di inceneritore, al quale è stato riconosciuto il merito di aver sollevato per primo la questione “pirogassificatore” alla Kme di Fornaci.

“Questa problematica – ha dichiarato – sono stato il primo ad affrontarla. Se si è parlato di pirogassificatore è perché, informato da fonti interne di Kme, sono venuto a conoscenza di questa ipotesi. E’ vero. Al momento di questo progetto non vi è traccia. Ma il mio è un “no” a prescindere. Nel mio caso non si pone nemmeno il problema di quale azienda proponga il progetto. Kme deve fare un piano di rilancio serio, ma questo non può pesare sulla salute degli operai”.

La posizione del movimento “La Libellula”, ovviamente di assoluta contrarietà al pirogassificatore, può essere invece riassunta nell’intervento di una cittadina che ha fatto appello al “principio di precauzione” quale principio sacrosanto per difendere la salute dei cittadini dai danni causati dagli inceneritori che sarebbero certificati da studi e supportati da una ricca letteratura scientifica.


 

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