Il risveglio degli eletti e la Garfagnana che verrà

Sembra che le sollecitazioni fatte dalla Libellula ma non solo (analoghi articoli sono usciti da parte del Comitato per l’attuazione della Costituzione e del gruppo di minoranza “Progetto Comune” del consiglio comunale di Barga) abbiano sortito il loro effetto: finalmente abbiamo avuto quella chiara presa di posizione dai rappresentanti del territorio in Regione Toscana che tanto aspettavamo, specialmente dopo l’ultimo atto della Giunta di Rossi, ovvero quella “Intesa per lo sviluppo” nella quale è contenuto il riferimento al famigerato progetto del gassificatore della KME.

Ci si permetta prima di fare un sentito e forse tardivo ringraziamento a un consigliere che, pur non rappresentando il nostro territorio, si è speso davvero tanto fino ad oggi, ovvero Tommaso Fattori del gruppo Sì-Toscana a Sinistra, che fin dagli inizi di questa battaglia si è fatto promotore della nostra causa e continua assiduamente nella sua opera di lotta ai soprusi ambientali all’interno del Consiglio Regionale; anche questa volta è stato il primo ad uscire allo scoperto e a denunciare la tracotanza di Rossi e gliene siamo davvero molto grati.

Ma veniamo alle parole rilasciate dai consiglieri PD del nostro territorio ovvero Ilaria Giovannetti e Stefano Baccelli: parole che ritenevamo ormai necessarie e doverose se non altro per sostenere la lotta del nostro sindaco che sembrava a un certo punto davvero solitaria; questo a prescindere dai lavori di trattativa e confronto interni al partito e alle istituzioni, di cui non mettiamo in dubbio l’importanza, ma che non devono comunque impedire anche dei momenti di dichiarazione esplicita e anche dura delle proprie posizioni, specialmente di fronte a una giunta regionale che fino ad oggi se ne è infischiata del parere della popolazione e delle istituzioni locali.

Apprezzabili dicevamo le parole della Giovannetti, che ha ricordato alcune tra le tante criticità di questo progetto, peraltro ampiamente descritte in sede di osservazioni: dallo scarso ricircolo dell’aria nelle nostre zone, alla vicinanza al centro abitato, all’appesantimento del traffico dovuto alla perifericità di Fornaci rispetto al distretto cartario (ricordiamo che tutte le cartiere che producono carta dal riciclo e quindi scarto di pulper si trovano a sud dell’abitato, in gran parte nella Piana di Lucca) fino agli aspetti urbanistici; ci permettiamo solo un piccolo appunto per quanto riguarda il “processo di pirogassificazione”, errore, o meglio trabocchetto della lingua italiana, nel quale siamo ahimè talvolta incorsi anche noi: ribadiamo che l’impianto di KME non ha alcunché di pirogassificatore, in quanto non trasforma la materia in altra materia, ma è un inceneritore a tutti gli effetti e degli inceneritori ha purtroppo tutte le caratteristiche peggiori come gli inquinanti emessi in atmosfera e gli scarti solidi tossici da smaltire oltre ad avere in più il fatto di essere poco affidabile, come i molteplici fallimenti di questi impianti a due stadi chiaramente testimoniano.

Davvero significativo anche l’intervento di Baccelli, che si è soffermato su due aspetti fondamentali nella sua riflessione: il non poter ricomprendere questo impianto nel novero dell’economia circolare, come da sempre affermiamo, in quanto destinato alla apparente “distruzione”, in realtà trasformazione in sostanze inquinanti ancora più pericolose, del rifiuto, e non alla sua valorizzazione come materia da riutilizzare/riciclare; ma forse, ancora più importante, il richiamo alla democrazia del territorio nel riconoscimento del giudizio delle istituzioni territoriali come dirimente nelle scelte politiche locali che non possono essere imposte da istituzioni distanti e portatrici di interessi diversi da quelli della comunità locale; un chiaro richiamo a Rossi, che non può sentirsi padrone di negare inceneritori a casa sua e poi imporli ad altri.

Ci auguriamo, e vigileremo, affinché queste dichiarazioni si traducano in iniziative concrete e nell’unico risultato per noi accettabile ovvero il diniego all’autorizzazione di questo impianto; un diniego che non deve essere visto come una decisione che vada contro i lavoratori, ma che sia solo l’inizio di una nuova collaborazione tra azienda e istituzioni che sfoci in un vero piano industriale incentrato sull’attività tipica che non si vede ormai da anni in KME e di cui sembra esserci davvero bisogno, come sembrerebbero dimostrare i dati non incoraggianti sulla produzione recentemente commentati dalla Uilm.

Un po’ meno comprensibili le dichiarazioni del consigliere territoriale del Movimento 5 stelle, Gabriele Bianchi, di cui pure apprezziamo l’impegno e l’appoggio alla nostra causa al pari di quanto fatto per Fattori: crediamo però altrettanto che l’obiettivo primario sia il diniego dell’autorizzazione regionale e non certo quello di attendere invece una sua concessione per poi intervenire solo successivamente, quando potrebbe essere troppo tardi.

Tornando al nostro territorio, sappiamo che sarà a breve eletto il nuovo presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana; non possiamo che auspicare che la persona prescelta, chiunque essa sia tra i sindaci della Garfagnana, abbia a cuore quell’unica grande ricchezza che il nostro territorio ci offre ovvero la sua splendida natura e il suo ambiente e che sia pronta a battersi contro qualsiasi progetto che ne mini la conservazione e con essa un futuro di vita sostenibile in questa Valle; una sua forte presa di posizione sulla vicenda dell’inceneritore KME sarebbe senz’altro benvenuta.

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