“Posizioni preconcette”? Sbaglia indirizzo, signora Fratoni

E’ appena uscita la notizia che la Giunta Regionale ha deciso di indire una Inchiesta Pubblica sul progetto KME: in buona sostanza si tratta di un dibattito pubblico, che si svolgerà tramite almeno tre audizioni, tra l’azienda da una parte e tutti gli autori delle osservazioni e dei pareri dall’altra, che avrà ad oggetto lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) presentato da KME; il confronto viene diretto ed organizzato da un presidente nominato dalla Regione e da due commissari, nominati dal presidente sentendo gli intervenuti all’audizione preliminare e garantendo il bilanciamento di eventuali (diremmo certe, in questo caso) posizioni contrapposte.

L’inchiesta pubblica ha una durata massima di 90 giorni dalla sua indizione, non determina interruzioni o sospensioni del procedimento in corso e termina con la redazione dalla “Relazione Finale sui Lavori Svolti”, che contiene in definitiva tutti gli aspetti rilevanti messi in evidenza dagli intervenuti, la posizione del proponente (KME) in merito e il giudizio del presidente; tale relazione viene poi inviata all’autorità competente per la VIA per poter essere valutata; resta inteso che ovviamente, non ha carattere vincolante per il decisore.

L’assessore all’ambiente e alla difesa del suolo, Federica Fratoni, esprime così l’idea che in questo modo si favorisca la “massima partecipazione al procedimento” perché in questa maniera “le ragioni dell’ambiente, dello sviluppo e del lavoro possono e devono trovare un punto d’equilibrio avanzato” e non rinuncia ad una dichiarazione simpatica nei nostri confronti “Invito quindi il comitato ad abbandonare posizioni preconcette e a partecipare a un percorso positivo e propositivo“.

Oh che bello! Accogliamo senz’altro l’invito, signor assessore. Noi, come speriamo, tutti gli altri enti che hanno fornito osservazioni. Sì, perché pare che le osservazioni, in larga parte negative, non le abbiamo fatte solo noi della Libellula, pieni di “preconcetti”, ma anche molti enti e istituzioni, a partire dai comuni di Barga e Gallicano, Coldiretti, Parco Alpi Apuane e altri; e che anche Arpat e ASL, nei loro pareri, non parlino esattamente in termini elogiativi di questo progetto; se infatti fossimo gli unici ad avere perplessità, l’azienda non avrebbe richiesto i 180 giorni di proroga per fornire la valanga di integrazioni richieste, non le sembra, assessore?

E’ quantomeno curioso sentirsi apostrofare in questa maniera. Contrariamente allo “spettacolo” cui abbiamo assistito il 2 agosto, nelle nostre serate di dibattito pubblico abbiamo sempre dato ampia possibilità di domande dal pubblico e siamo sempre stati pronti a confrontarci. Ma soprattutto, cosa della quale lei è certamente a conoscenza, abbiamo già promosso ed è in corso di svolgimento un processo partecipativo denominato “Tutti nella Stessa Barga”, riconosciuto e finanziato dalla Regione stessa, al quale nonostante i numerosi inviti a partecipare, KME non si è mai degnata nemmeno di rispondere. Se dunque sta cercando qualcuno chiuso nelle sue posizioni preconcette, dovrebbe citofonare ai dirigenti di kme, anche se sappiamo che in questi giorni sono in tutt’altre beghe affaccendati con la Procura della Repubblica di Lucca (vedi vicenda sequestro area ex casa Buglia).

Tuttavia, caro assessore, non creda che il confronto possa esaurirsi in questo modo. Al di là degli aspetti tecnici che verranno discussi nell’inchiesta, dagli atti emessi (come la famosa “Intesa per lo sviluppo”) e dalle dichiarazioni più volte rilasciate da vari esponenti della giunta, Lei in testa, emerge una chiara volontà politica da parte vostra: costruire nel cuore della Valle del Serchio il più grande impianto di incenerimento della Toscana e farne uno dei maggiori centri di smaltimento dei rifiuti industriali dei distretti toscani, non solo del cartario almeno a leggere quanto scritto proprio nel SIA con l’infinita lista di rifiuti che si andrebbero a “gassificare”. E al tempo stesso la chiara volontà di non prendere nemmeno in considerazione altri progetti, alcuni già in fase industriale e volti al recupero di materia, dei quali voi non parlate mai, neppure nei tanto sbandierati aspetti occupazionali.

E’ su questo punto, tutt’altro che secondario della vicenda, che la inviteremo nei prossimi giorni a un confronto vero; perché gli abitanti della Valle del Serchio, non sono cittadini di serie B rispetto a quelli di Case Passerini, signor Assessore. Nel frattempo, le auguriamo buone vacanze e buon Ferragosto.

 

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