Questionario ai candidati a sindaco di Barga

DOCUMENTO DI INTENTI

PER I CANDIDATI ALLA CARICA DI SINDACO

DEL COMUNE DI BARGA

Con il presente documento, il Gruppo per l’Ambiente Valle del Serchio “La Libellula” chiede a tutti i candidati a Sindaco che intendono presentarsi alle prossime elezioni amministrative comunali di Barga, di rispondere sinteticamente alle seguenti domande, indicando chiaramente quali tra le posizioni espresse dal presente documento intendono sottoscrivere e quali no.

LA SITUAZIONE SANITARIA

Il giorno 3 ottobre 2018 l’Agenzia Regionale della Sanità in un incontro pubblico tenutosi a Barga ha reso pubblici i dati su mortalità e ricoveri nella Valle del Serchio, come da documento allegato e pubblicato sul sito dell’Agenzia stessa che, in sintesi, evidenzia per alcune patologie, eccessi significativi di mortalità nell’area osservata, rispetto alle medie regionali. Tra gli altri si ricordano i seguenti dati:

Dove:

  • Gli indicatori colorati (SMR e SHR) identificano, posta a 100 la media regionale, gli eccessi (se >100) ed i difetti (se < 100) di casi riscontrati in Valle per ogni patologia indicata.

  • Il dato Casi attribuibili, indica il numero di decessi o ricoveri osservati in Valle nel periodo indicato, che si sarebbero potuti evitare se l’incidenza della patologia si fosse mantenuta a livello della media regionale.

Domanda n° 1:

Ritenete che i suddetti dati siano autorevoli, sufficientemente chiari ed esaustivi, al fine di evidenziare la situazione sanitaria attuale della Valle, e quindi anche del comune di Barga?

Domanda n° 2:

Ricordando che il Sindaco è il primo responsabile della salute pubblica dei propri cittadini, alla luce di quanto sopra si chiede:

Ritenete che il futuro Sindaco del comune di Barga abbia il dovere, appena eletto, di utilizzare TUTTI gli strumenti a disposizione (tra cui gli strumenti di programmazione urbanistica e/o paesaggistica, il regolamento di igiene e sanità, etc.) al fine di:

  • mitigare gli effetti sanitari sopra riscontrati;

  • indagare ulteriormente le correlazioni tra cause (soprattutto ambientali) ed effetti;

  • mettere in atto programmi di prevenzione;

il tutto coinvolgendo direttamente associazioni e cittadini nel più ampio spirito democratico e partecipativo, nonché avvalendosi del supporto di esponenti del mondo accademico e scientifico, locali e non, al fine di garantire una ricerca scientifica trasparente e condivisa?

Ricordando che:

  • il comune di Barga, assieme ai comuni di Borgo a Mozzano, Coreglia Antelminelli, Gallicano, Fosciandora, Pieve Fosciana e Fabbriche di Vergemoli ha dichiarato nel marzo del 2018 la sua disponibilità alla partecipazione ai bandi di finanziamento comunitari europei Horizon 2020, nello specifico nell’ambito del progetto CitieS Health, condotto dalla Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione “Giulio A. Maccacaro” impresa sociale srl di Firenze, rappresentata dal Prof. Annibale Biggeri, in collaborazione con il Gruppo per l’ambiente La Libellula;

  • la comunità europea ha accolto positivamente la candidatura dell’area dei 7 suddetti comuni alla partecipazione al progetto in oggetto, accordando il finanziamento relativo, che sarà gestito direttamente dalle suddette associazioni e dai cittadini, nello spirito di partecipazione che caratterizza il progetto stesso;

  • l’oggetto principale del progetto è la ricerca scientifica condotta secondo i principi della cosiddetta Citizen Science, che nel nostro caso riguarderà appunto la raccolta di dati sanitari (mediante l’offerta di analisi mediche gratuite) ed ambientali (ad esempio implementando la rete di centraline auto-gestite per il monitoraggio della qualità dell’aria);

  • il suddetto progetto avrà una durata di 3 anni (da gennaio 2019 a dicembre 2021), e quindi ricadrà totalmente all’interno del mandato dell’amministrazione comunale designata dalle prossime elezioni amministrative;

si chiede:

Domanda n° 3:

Ritenete che il futuro Sindaco debba garantire la collaborazione dell’amministrazione comunale alle associazioni incaricate dal progetto CitieS Health, adoperandosi per:

  • favorire occasioni di incontro e confronto sui temi del progetto;

  • mettere a disposizione eventuali spazi necessari alle suddette;

  • mettere a disposizione canali informativi istituzionali per divulgare tali temi;

  • impegnarsi ad ospitare almeno 1 centralina di monitoraggio della qualità dell’aria presso una delle sedi degli uffici comunali, come già è stato fatto da altri comuni della Valle del Serchio?

LA SITUAZIONE AMBIENTALE

La qualità dell’aria in Valle del Serchio è notoriamente compromessa. Rilievi Arpat effettuati negli anni scorsi con mezzo mobile nel territorio comunale, unitamente ai dati della postazione fissa di rilevamento di Fornoli hanno evidenziato continui sforamenti su alcuni degli inquinanti monitorati, in particolar modo il particolato sospeso (PM10).

Il comune di Barga attualmente non rientra nell’elenco dei comuni obbligati all’adozione dei PAC o piani di risanamento della qualità dell’aria (obbligo che invece riguarda, ad esempio, i comuni di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca). Il motivo dell’esclusione del nostro comune, come da tempo la nostra associazione afferma, è da ricercarsi in un errore formale in una delibera regionale, ad oggi mai sanato.1

Il Piano Strutturale Intercomunale dell’Unione dei Comuni Media Valle del Serchio, ha evidenziato l’incongruenza di fondo dei 5 comuni dell’Unione, proponendo tra le linee guida, l’estensione dell’obbligo dei PAC almeno ai comuni che insistono sul fondovalle.

Domanda n° 4:

Ritenete che la futura amministrazione debba volontariamente redigere un PAC?

Domanda n° 5:

Ritenete che la futura amministrazione debba impegnarsi, in occasione della prossima revisione della normativa regionale sulla qualità dell’aria (2020) in modo da ottenere l’assegnazione di una postazione fissa di rilevamento ARPAT sul territorio comunale?

Nell’ambito di una causa civile intentata negli scorsi anni da un cittadino di Fornaci di Barga contro KME Italy per inquinamento acustico e contaminazione dei suoli, ARPAT ha effettuato alcuni campionamenti su terreni di proprietà del suddetto, rilevando quantitativi di cadmio, mercurio, rame, stagno e zinco superiori ai limiti di legge.

Ad oggi la bonifica di tale sito non è ancora stata effettuata. Arpat ha inoltre rilevato la possibilità di una contaminazione della falda sottostante alcuni terreni di proprietà di KME.

Domanda n° 6:

Ritenete che la futura amministrazione debba impegnarsi a realizzare, anche mediante coinvolgimento di enti terzi competenti (ad es. università), una analisi ulteriore (o “caratterizzazione”) dei terreni di tutto il territorio comunale, onde stabilire se esistono livelli significativi di contaminazione dei suoli e delle acque?

IL PIROGASSIFICATORE

L’iter autorizzativo regionale per il progetto del pirogassificatore presentato da KME è attualmente in corso. Il comune di Barga, assieme ad altri, sarà convocato in conferenza dei servizi al termine della procedura di VIA (non è ancora stato stabilito se tale conferenza avverrà in modalità sincrona od asincrona).

Il Tar Lazio sezione Latina con sentenza n.819 del 20092 si è pronunciato in relazione al dissenso espresso da un Sindaco con apposito parere sanitario all’interno della procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA) per un progetto analogo a quello del nostro comune. Il Tar Lazio ha stabilito quanto segue:

  1. Il Parere Sanitario è di competenza del Sindaco e non della Giunta perché rientra nelle sue competenze di massima Autorità Sanitaria e quindi non puòessere rilasciato dal Dirigente;

  2. Il Parere Sanitario non può essere superato dal Parere dell’Arpa nella Conferenza dei Servizi propedeutica alla decisione finale sull’AIA;

  3. Il Parere Sanitario, eventualmente negativo, del Sindaco può essere di ostacolo al rilascio della AIA dopo la conclusione della Conferenza dei Servizi.

Tutto ciò premesso si chiede:

Domanda n° 7:

Ritenete che il Sindaco debba esprimere in conferenza dei servizi un parere sanitario negativo al progetto del pirogassificatore KME?

Domanda n° 8:

Ritenete che il Sindaco, avendo la facoltà di farsi coadiuvare durante la conferenza dei servizi da personale tecnico esperto, debba condividere con cittadini ed associazioni, la scelta di tali esperti?

L’area in cui KME intende realizzare il pirogassificatore è classificata dal vigente regolamento urbanistico come “invariante strutturale”, vietando di fatto interventi di questo tipo, che quindi necessiterebbero di una variante urbanistica.

Domanda n° 9:

Ritenete che la futura amministrazione debba negare la variante eventualmente richiesta dal proponente al fine di poter realizzare l’impianto?

Molti enti locali si sono espressi sulla questione pirogassificatore evidenziando la necessità di istituire con l’azienda, con i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, un tavolo di confronto per affrontare il problema del rilancio produttivo dello stabilimento KME, vagliando soluzioni energetiche alternative a quella avanzata. Appare evidente che il ruolo principale tra gli attori in questione, debba essere quello dell’amministrazione comunale di Barga.

Domanda n° 10:

Ritenete che la futura amministrazione debba impegnarsi concretamente nella istituzione di un tale tavolo di confronto, coinvolgendo nel processo anche i cittadini e le associazioni presenti sul territorio?

Domanda n° 11:
Nel caso di vittoria alle urne della vostra lista, avete già un nome da proporre per la carica di assessore all’ambiente?
Domanda n° 12:
I membri della vostra lista sono tutti contrari al progetto del pirogassificatore KME?

Domanda n° 13:

Ritenete che la futura amministrazione, in caso la Regione conceda l’autorizzazione all’impianto, debba impegnarsi ad intraprendere (eventualmente con altre amministrazioni lcoali) un ricorso al Tar?

IL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI E LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO

Il comune di Barga con deliberazione n. 57 del 30/09/2013 ha aderito al protocollo “Rifiuti zero” entrando ufficialmente nella rete nazionale dei comuni Rifiuti zero (www.zerowasteitaly.org).

In questi anni, il procedimento di individuazione degli ambiti territoriali di area vasta (ATO) nell’ambito del piano regionale dei rifiuti, che prevederebbe l’ingresso del gestore unico per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, sta incontrando non pochi problemi e polemiche. In un panorama sempre meno chiaro, alcune amministrazioni (il caso a noi più vicino è Bagni di Lucca) hanno optato per la ripubblicizzazione del servizio di raccolta, costituendo società in-house.

Indipendentemente da altri fattori, appare evidente che l’allontanamento della sede del gestore dalle comunità dei cittadini, come avverrebbe nell’ATO, determinerebbe una complicazione del dialogo che invece dovrebbe essere garantito e semplificato. Fatto salvo quanto stabilito dai contratti in essere, e nei limiti di una ragionevole gradualità, chiediamo

Domanda n° 14:

Ritenete che la futura amministrazione debba impegnarsi per valutare la possibilità di una eventuale ripubblicizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, coinvolgendo i cittadini stessi nel processo decisionale?

L’esperienza dei Centri di Riparazione e Riuso si stanno dimostrando funzionanti (come il centro Daccapo dei comuni di Capannori e Lucca). In passato il comune di Barga aveva iniziato un percorso di valutazione condiviso con altri comuni della Media Valle, al fine di valutare la possibilità di creare un Centro di Riparazione e Riuso in valle, percorso che è stato poi interrotto.

Domanda n° 15:

Ritenete che la futura amministrazione debba riprendere il processo di valutazione per la creazione di un Centro di Riparazione e Riuso, possibilmente, ma non necessariamente, coinvolgendo le amministrazioni comunali limitrofe e/o l’Unione dei Comuni?

L’esperienza della raccolta differenziata nel comune di Barga ha portato negli ultimi anni a risultati degni di nota in termini di percentuali raggiunte. Purtroppo a questo non è seguito, come sarebbe stato auspicabile, una corrispondente riduzione della tariffa a carico dei cittadini.

Domanda n° 16:

Ritenete che la futura amministrazione debba adoperarsi, anche in termini di rinegoziazione dei contratti con le società di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, al fine di garantire incentivi economici (sconti sulla tariffa, bonus e simili) per premiare i cittadini virtuosi che si distinguono per una corretta ed elevata raccolta differenziata?

Domanda n° 17:

Ritenete che la futura amministrazione debba adoperarsi, coinvolgendo eventualmente anche l’ASL per approfondire la questione del corretto smaltimento dei rifiuti ospedalieri, monitorando quanto accade nel presidio ospedaliero di Barga ed eventualmente proponendo interventi tesi a migliorare la raccolta e la differenziazione di tali rifiuti?

Domanda n° 18:

Ritenete che la futura amministrazione debba promuovere la divulgazione dell’edilizia sostenibile e dell’efficientamento energetico degli edifici residenziali, non solo creando occasioni di incontro e di approfondimento, ma anche prevedendo forme di incentivazione (ad esempio attraverso una rimodulazione degli oneri di urabnizzazione) al fine di ridurre l’impatto ambientale dell’edilizia privata?

Domanda n° 19:

Ritenete che la futura amministrazione debba promuovere la divulgazione della mobilità sostenibile, sia adoperandosi per una migliore offerta di trasporti pubblici, sia stimolando iniziative di privati ed aziende (ad. es car sharing) per ridurre l’impatto ambientale del traffico veicolare?

 

SCHEDA RIEPILOGATIVA DELLE DOMANDE

Domanda

Campani

Feniello

Mastronaldi

Simonini

1. Esaustività dei dati sanitari presentati lo scorso 3 ottobre

2. Impegno in programmi di tutela, indagine e prevenzione sanitaria

3. Collaborazione nell’ambito del progetto europeo CitieS Health

4. Adottamento volontario di PAC (Piano di risanamento qualità dell’aria)

5. Richiesta centralina fissa ARPAT rilevamento qualità dell’aria

6. Analisi inquinamento nei suoli comunali e loro caratterizzazione

7. Parere negativo al pirogassificatore in conferenza dei servizi

8. Condivisione della scelta di esperti con la popolazione/associazioni

9. Rifiuto della variante urbanistica

10. Tavolo di confronto con KME

11.Assessorato all’ambiente

12.Contrarietà di tutti i membri della lista al progetto del gassificatore

13. Ricorso al Tar

14. Valutazione di eventuale ripubblicizzazione servizio raccolta RSU

15. Valutazione di eventuale Centro di Riparazione e Riuso

16. Riduzione tariffa raccolta RSU (event. rinegoziazione contratti)

17. Gestione rifiuti ospedalieri

18, Edilizia sostenibile

19, Mobilità sostenibile

1Con il D.Lgs. n.351/99 l’Italia recepisce le direttive europee 1996/62/CE sulla valutazione della qualità dell’aria. La Regione Toscana emana di conseguenza la D.G.R. n.1406 del 21/12/2001. In questo documento c’è una incomprensibile ed inaccettabile difformità tra il testo della delibera e gli allegati tecnici. I comuni di Barga e Bagni di Lucca, superando i limiti di legge per le emissioni di particolato (PM10), vengono classificati “ZONA D” negli allegati tecnici (rendendo obbligatoria la centralina di rilevamento e la redazione di un piano di risanamento da parte dell’amministrazione). Inspiegabilmente, nel testo della delibera, Barga e Bagni di Lucca scompaiono dall’elenco dei comuni da risanare, disattendendo palesemente le finalità della direttiva europea e dell’art. 1 d. lgs. n. 351/99, ovvero “stabilire gli obiettivi per la qualità dell’aria ambiente al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso”.

La deliberazione per il biennio successivo (D.G.R. n.1325 del 15 dicembre 2003 – che abroga la precedente D.G.R. n.1406/2001) aggiorna i rilevamenti con i nuovi dati. La precedente esclusione dei due comuni suddetti comporta la possibilità di ricorrere a modelli matematici anziché a misurazioni effettive, col risultato che i comuni vengono ora classificati “ZONA B” (nessun obbligo di centralina di rilevamento, nè di Piano di risanamento). Contestualmente, la centralina di rilevamento ubicata in piazza IV novembre a Fornaci di Barga negli anni 1995-1997, viene rimossa da Arpat perché l’amministrazione comunale non rinnova il permesso di occupazione del suolo pubblico, dovendo ripavimentare la piazza. Dal 1998 quindi – di fatto – non rispettiamo più la normativa vigente ed i cittadini non godono più della tutela della salute garantiti dalle già citate direttive europee e leggi nazionali. I cittadini, riuniti in un’associazione allora denominata “Tavolo per l’Ambiente Valle del Serchio” oggi non più operativa, hanno segnalato quanto sopra agli enti competenti. Mentre Provincia di Lucca e Arpat Lucca hanno mostrato ampia disponibilità nei loro confronti, i due enti direttamente responsabili (Comune di Barga e, soprattutto, Regione Toscana) non risposero mai.

Il D.Lgs. n. 155 del 13/08/2010 abroga il precedente D.Lgs n.351/99 introducendo nuovi criteri per la classificazione del territorio (demandata alle regioni). La Regione Toscana provvede con D.G.R. n. 1025 del 6/12/2010. Il territorio regionale non viene più analizzato comune per comune, ma suddiviso in 6 macro-aree, individuate sulla base delle caratteristiche morfologiche, meteorologiche e tenendo conto dei rilevamenti degli inquinanti dei 5 anni civili precedenti (che per Barga mancano dal 1998). “In caso di indisponibilità di dati – recita la normativa – la determinazione del superamento delle soglie degli inquinanti è effettuata attraverso l’utilizzo di misure indicative”. Questo meccanismo fa scomparire di fatto ogni criticità rilevata in passato per il comune di Barga, cancellando anche la palese inadempienza normativa. Barga viene fatta rientrare nella zona “collinare-montana”, che copre oltre 2/3 della Toscana e in cui abbiamo solo 4 centraline (Chitignano, Siena, Pomarance, Poggibonsi).

Su richiesta del Comune di Bagni di Lucca, Arpat ha effettuato rilevamenti con centralina mobile a Fornoli negli anni 2008-2009 che hanno evidenziato superamenti dei limiti di legge per il particolato (PM10 e PM2.5). In seguito, anche grazie all’interessamento di Legambiente, la Regione Toscana con D.G.R. n. 964 del 12/10/2015 provvede ad inserire la centralina di Fornoli nella Rete regionale di rilevamento, ammettendo che il territorio non era adeguatamente rappresentato (“gli studi per le aree della media valle del Serchio, data la loro peculiare conformazione orografica, hanno mostrato una limitata rappresentatività territoriale”).

2Si veda: https://notedimarcogrondacci.blogspot.com/2012/10/il-sindaco-puo-bloccare-il-carbone_16.html#more

3Il tavolo di confronto potrebbe ricadere nella fattispecie dell’Inchiesta Pubblica ai sensi dell’art 53 della L.Reg. 10 del 12.2.2010

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