Valmadrera, fumo dall’inceneritore di Silea

Si tratta dell’ennesimo episodio, i cittadini hanno paura.

Fumo dall’inceneritore di Valmadrera. A denunciare l’episodio e lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti della zona, tra cui Daniele Stefano Pedrani di 43 anni che ha immortalato con il proprio telefonino una densa voluta bianca levarsi dall’impianto di termovalorizzazione di Silea, la municipalizzata che si occupa di smaltimento di rifiuti in provincia di Lecco.

“Martedì 13 marzo, continua a uscire fumo denso dall’inceneritore, è copioso e c’è puzza e odore acre”. Non è la prima volta che succede, un episodio analogo si era verificato anche il 18 gennaio e pure in diverse altre occasioni in precedenza. A differenza dell’ultimo episodio, stando almeno alle testimonianze, non si tratterebbe però di una perdita né di una fuoriuscita di innocuo vapore, perché i miasmi hanno saturato l’aria circostante. Nonostante le rassicurazioni da parte dei gestori della società e degli amministratori locali, che rassicurano che l’impianto è sicuro è che non l’incenerimento dei rifiuti non comporterebbe problema per la salute umana oltre che per l’ambiente, i cittadino sono preoccupati perché uno studio epidemiologico ha evidenziato un aumento dei neoplasie al fegato e alla vie biliari, di mesotelioma, cioè di tumori, oltre che di malattie respiratorie, sebbene per gli esperti non direttamente riconducibile alla presenza del termovalorizzatore.

“Tra le donne, si osserva un rischio di mortalità aumentato, statisticamente significativo, per i tumori al fegato e vie biliari – si legge nei risultati preliminari dello studio – Sempre nel sesso femminile si è osservato un rischio aumentato, statisticamente significativo, per le malattie respiratorie croniche. Per quanto riguarda la popolazione maschile si osserva un rischio aumentato per le malattie respiratorie. Si osserva inoltre, solo negli uomini, un eccesso di rischio per mesotelioma pleurico. Questi risultati preliminari relativi alle analisi sulla mortalità per causa mostrano la presenza di alcuni incrementi di rischio la cui relazione con l’inquinamento da inceneritori non è documentata in letteratura scientifica oppure deve essere approfondita”.

 

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