Giani bifronte

Nei giorni scorsi abbiamo assistito a due inaspettate inversioni ad “U”; significativamente entrambe riguardano la gestione dei rifiuti, e sono state compiute da due personaggi di spicco della scena politica: l’uno a livello regionale, l’altra a livello internazionale. Ciò che notiamo con rammarico è – ma ormai ci siamo abituati – una totale mancanza di imparzialità e trasparenza della stampa. Sì perché, mentre una di queste notizie, pur se prevalentemente sui canali social, non ha mancato di fare il giro della nostra regione, dell’altra notizia (la più importante a dire il vero) non v’è quasi traccia.

A compiere la prima inversione ad “U” è Eugenio Giani, l’attuale presidente del Consiglio Regionale della Toscana nonché futuro candidato PD alla guida della Regione. Giani, lo ricordiamo, era stato invitato a partecipare alla presentazione del processo partecipativo “Tutti nella stessa Barga”, ed era intervenuto lo scorso settembre alla serata in cui venivano presentati i risultati delle interviste. In quell’occasione (che potete rivedere sul nostro canale youtube qui) spese parole sentite nei confronti della legge regionale 46/2013 sulla partecipazione, dichiarandola un esempio di avanguardia a livello nazionale. Quella legge grazie alla quale le opere pubbliche, o private ma comunque di interesse pubblico, possono “essere supportate nell’individuazione del sito, nelle modalità, nella progettualità, da processi partecipativi” (parole testuali).

Nella stessa serata, a precisa domanda riguardo alle posizioni del Consiglio, Giani ricordò ben due mozioni in occasione delle quali si dichiarò contrario al nostro pirogassificatore. Del resto era stato lui un anno fa a scendere in strada per ricevere le oltre 9000 firme che La Libellula aveva raccolto in valle contro l’inceneritore e portato in Regione a Firenze.

Oggi, a circa 9 mesi di distanza, riguardo alla vicenda della “bioraffineria” ENI di Livorno, dichiara apertamente che la Toscana ha bisogno di un termovalorizzatore, e che se non dovesse andare in porto il progetto ENI di Livorno, il termovalorizzatore andrebbe fatto altrove: “lo scegliamo, accuratamente, bene, individuiamo il sito, ma a quel punto io vo’ addosso, con decisione, a realizzarlo. (…) Farò l’impopolare, ma scelto il sito, su quello vo’ a diritto, coi carri armati”.

Non male come inversione ad “U” per qualcuno che aveva lodato la partecipazione democratica delle comunità locali ai progetti di interesse pubblico! Le motivazioni? Le solite: l’economia circolare. Peccato che, non ci stancheremo mai di dirlo, le linee guida europee non prevedono di bruciare materia per produrre energia se non in casi estremi, quando tutte le altre opzioni sono state realizzate. E come il Movimento Rifiuti Zero per voce di Rossano Ercolini non ha mancato di controbattere, in Toscana c’è ancora molto da fare sul fronte della raccolta differenziata e sulla riduzione dei rifiuti, prima di dire che “un termovalorizzatore è indispensabile”.

Giano/Giani/bifronte aveva due volti: con uno guardava il passato e con uno il futuro. Abbiamo la netta sensazione che lo sguardo che vuole il termovalorizzatore sia quello che guarda al passato. Lo testimonia la seconda inversione ad “U”, quella di cui nessuno parla: quella del Ministro dell’ambiente della Danimarca Lea Wermelin, che ha dichiarato lo scorso 19 maggio di voler andare verso la dismissione degli impianti di incenerimento, incentivando una migliore raccolta differenziata (qui una delle poche associazioni che ha diffuso la notizia).

Lea Wermelin (Foto: Niels Christian Vilmann/Ritzau Scanpix) Eugenio Giani (Di Angelica89 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48504466)

Vi ricordate Copenaghen? Col suo bell’inceneritore avveniristico sul cui tetto si può anche sciare e di cui in questo caso la stampa nazionale non mancò di dar risalto? Ecco, giusto per sciare verrà utilizzato, perchè di qui al 2030 la Danimarca intende ridurre dell’80% la plastica che oggi viene incenerita. Ma di questo, almeno a detta delle testate nazionali italiane, meglio non parlare.

E nel frattempo che farà la Toscana? La nuova giunta? Continuerà a garantire la partecipazione democratica dei cittadini o andrà a diritto coi carri armati? Chiedetelo a Giani bifronte, ma occhio a capire con quale delle due facce vi sta rispondendo…..

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